Halloween (21 ottobre - 31 ottobre): è l'evento più significativo del periodo autunnale, in moltissimi non vedono l'ora arrivi questa festa per potersi sbizzarrire con travestimenti terrificanti e party stravaganti. Raccontate un po' di come voi passerete la notte di halloween: cosa vi piace fare? Travestimenti, DIY, ricette sfiziose, film a tema sono ben accetti, ma ancora di più lo saranno i VOSTRI racconti spaventosi, che siano esperienze dirette o leggende dei luoghi in cui abitate. Spaventiamoci!
"La maggiore delle tre è chiamata Mater Lacrimarum, Nostra Signora delle Lacrime. È lei che notte e giorno delira e geme, invocando volti scomparsi. Ella fu a Rama, quando si udì un suono di lamenti: Rachele che piangeva i suoi figli, rifiutando ogni conforto. Ella fu a Betlemme nella notte in cui la spada di Erode spazzò dalle sue case gli Innocenti e si irrigidirono per sempre i piccoli piedi che trotterellando per le stanze svegliavano nel cuore dei familiari palpiti di amore non inosservati in cielo. I suoi occhi sono di volta in volta dolci e astuti, intensi e assonnati; spesso si levano verso le nubi; spesso sfidano il cielo. Porta sul capo un diadema. E dai ricordi dell'infanzia sapevo che ella poteva allontanarsi sui venti quando udiva il singhiozzare delle litanie, o il tuonare degli organi o quando osservava l'adunarsi delle nubi estive. È questa sorella, la maggiore, che porta alla cintura chiavi più che apostoliche che aprono ogni capanna e ogni palazzo. So che ella sedette tutta la scorsa estate al capezzale del mendicante cieco, quello con cui così spesso e volentieri mi fermavo a parlare, e la cui pia figliuola di otto anni, dal volto luminoso, resisteva alle tentazioni dei giochi e dell'allegria del villaggio per camminare tutto il giorno lungo le strade polverose col suo infelice padre. Per questo atto, Dio le inviò una grande ricompensa. Nella primavera dell'anno e quando anche la sua primavera germogliava, Egli la richiamò a sé. Ma il padre cieco la piange in eterno; ancora egli sogna ad alta notte che la piccola mano che lo guidava è stretta nella sua; e ancora si sveglia in una tenebra che è ora avvolta in una seconda tenebra più profonda. La stessa Mater Lacrimarum ha anche trascorso tutto questo inverno 1844-45 nella camera dello Zar a rievocargli l'immagine di una figlia (non meno pia), che salì a Dio non meno improvvisamente e lasciò dietro a sé una tenebra non meno profonda. È grazie al potere di queste chiavi che Nostra Signora delle Lacrime s'insinua, intrusa spettrale, nelle camere degli uomini insonni, delle donne insonni, dei bambini insonni, dal Gange al Nilo, dal Nilo al Mississippi. E lei, perché è la primogenita del suo casato ed ha l'impero più vasto, onoreremo col titolo di «Madonna»."
Con Mater Lacrimarum de Quincey cerca la personificazione della Disperazione.
"La seconda delle sorelle è chiamata (...)
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